Il linguaggio non verbale

Bisognerebbe fare attenzione ai segnali che il bambino ci manda, soprattutto quando vive nuove esperienze.
L'arrivo di un fratellino, una nuova scuola, una nuova casa, un lutto, un divorzio...
Il bambino potrebbe manifestare piccole manie o tic: es.mangiarsi le unghie, grattarsi ripetutamente certe zone o anche solo "andare in oca" piú spesso del solito.
E' difficile accorgersene subito, ma osservandolo attentamente si riescono a distinguere quali sono quei piccoli segnali di disagio che il bambino vorrebbe trasmettere.
Purtroppo non sa ancora che nome dare a certe emozioni e sensazioni e quindi le manifesta "corporalmente" invece che verbalmente.
Quando succede non bisogna soffocare il bambino con domande o imporre la nostra presenza 24 ore su 24, soprattutto se non è mai successo prima.
Ció provocherebbe un po' di confusione nel suo schema di routine.
Un consiglio che mi sento di dare è ritagliarsi un quarto d'ora al giorno, magari dopo cena e giocare un po' con lui e vedrete che attraverso il gioco le sue emozioni affioriranno e grazie a questo vostro coinvolgimento nel suo mondo lui si sentirà piú protetto e sicuro di sè.



Ovviamento ogni caso è a sè e ogni bambino puó aver bisogno di diversi tipi d'attenzione.